Area V: proclamato lo stato di agitazione

>>Area V: proclamato lo stato di agitazione

 

 

Lo SNALS-Confsal congiuntamente alle altre OOSS rappresentative dell’Area V ha proclamato lo stato di agitazione della categoria diffondendo il comunicato unitario che si riporta.

 

 

COMUNICATO UNITARIO OO.SS. AREA V

 

Le Organizzazioni sindacali FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS CONFSAL e ANP CIDA, rappresentative dell’area V, hanno esaminato la situazione determinata dalla quantificazione del Fondo Nazionale per la retribuzione di posizione e risultato dei dirigenti scolastici comunicata dall’Amministrazione venerdì 17 ottobre 2014.

L’Amministrazione ha accettato senza riserve il rilievo dell’UCB e invierà agli Uffici Scolastici Regionali la nuova ripartizione delle risorse relativa al 2012/13 e al 2013/14, sulla base della quale procedere alla stipula dei relativi Contratti integrativi regionali.

Il Miur ha così mostrato un’inaccettabile intransigenza e la totale chiusura a considerare le argomentazioni documentate delle OO.SS. rappresentative e la totale sudditanza al diktat del Mef, fondato su una errata lettura della norma (art. 9 comma 2- bis del D.L 78/2010), lettura che lo stesso MIUR aveva sempre respinto. Con l’interpretazione adottata, il Miur e il Mef stravolgono il senso della norma che prevedeva il blocco delle retribuzioni maturate al 31/12/2010 e non certamente la loro progressiva decurtazione. Si determinerà infatti un obiettivo impoverimento di una categoria – la più mal pagata fra la dirigenza pubblica – sulla quale l’amministrazione continua incessantemente a scaricare adempimenti burocratici e responsabilità che hanno rilevanti implicazioni dal punto di vista civile, amministrativo, penale, dirigenziale e disciplinare.

La determinazione del MIUR riduce il Fondo nazionale, rispetto al 2010/11, di 19 milioni di euro per l’anno 2012/13 e di 25 milioni di euro per il 2013/14, con una decurtazione media nel biennio di 5.700 euro per ogni dirigente. Considerata la retribuzione media annua lorda dei dirigenti, pari a 55.000 euro, si tratta di una riduzione del 5%. La dirigenza scolastica, a seguito dei processi di razionalizzazione, ha subito negli ultimi 4 anni una riduzione di organico di circa un quinto pur mantenendo gli stessi livelli di qualità del servizio pubblico di istruzione e formazione contribuendo così con 150 milioni di euro l’anno alla riduzione della spesa pubblica. La decurtazione del fondo, operata a danno dei dirigenti scolastici, produce ora un’ulteriore diminuzione di 50 milioni di euro.

Le Organizzazioni sindacali FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS CONFSAL e ANP CIDA, rappresentative dell’area V, in coerenza e continuità con le azioni già realizzate (presidi, scioperi, interventi sul Governo e sul Parlamento) indicono lo stato di agitazione della categoria che si svilupperà attraverso le seguenti iniziative di natura sindacale, politica e giurisdizionale:

1. Impugnazione degli atti di determinazione del Fondo Nazionale lesivi dei diritti retributivi dei dirigenti scolastici;

2. Avvio di una interlocuzione con le forze politiche e parlamentari per l’assunzione di iniziative finalizzate alla interpretazione corretta delle disposizioni sul blocco delle retribuzioni e alla restituzione delle risorse contrattuali della dirigenza scolastica;

3. Mobilitazione della categoria a sostegno del rinnovo del contratto di lavoro e a difesa della retribuzione;

4. Svolgimento di Assemblee unitarie dei dirigenti scolastici in tutte le regioni con presidi davanti agli USR per l’individuazione condivisa di ulteriori forme di lotta.

 

20 ottobre 2014

 

2014-10-27T21:23:34+00:00
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