Incontro al MIUR con il Ministro Giannini

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INCONTRO CON IL MINISTRO

 

Si è svolto nel tardo pomeriggio di ieri, 23 settembre 2015, il preannunciato incontro con il Ministro Giannini, dal quale non sono emerse proposte concrete per la soluzione dei gravi problemi che la scuola e il suo personale si trovano ad affrontare in questo inizio dell’anno che sconta l’aggravarsi delle croniche problematiche in conseguenza dell’applicazione della legge 107, la cosiddetta “buona scuola”, e della legge di stabilità 2015. La delegazione SNALS-CONFSAL era guidata dal Segretario Generale Marco Paolo Nigi.

Il Ministro ha, infatti, limitato la sua informativa, peraltro non sempre esaustiva e convincente, ai punti previsti dalla Sua convocazione evitando, di fatto rifiutando, di entrare nelle problematiche concrete che tanti problemi e tensioni stanno creando nelle scuole in questo inizio d’anno scolastico e di fornire elementi chiari e trasparenti in relazione alla prossima fase C).

La valutazione dell’incontro non può essere positiva, come evidenziato nei suoi interventi sui vari punti dal nostro Segretario Generale, in quanto non ha affrontato i problemi concreti collegati all’inizio dell’anno scolastico e non ha fornito le risposte necessarie per favorire un buon funzionamento della scuola legato al superamento degli aspetti critici da tempo evidenziati della legge 107 e di quelli legati all’applicazione di quanto previsto dalla legge di stabilità 2015. Grande delusione ha manifestato il Prof Nigi anche per l’assenza di prospettive concrete e di risposte positive alle aspettative del personale a partire da quelle relative ad un immediato avvio del rinnovo contrattuale.

Il ministro ha esordito dicendo che l’incontro era il primo di una serie durante la quale si svilupperanno via via le tematiche derivanti dall’attuazione dei vari commi della legge 107 e delle deleghe in essa previste.

In relazione al primo punto dell’O.d.G., formazione dei docenti e anno di prova, il Ministro ha comunicato che la quantità oraria dell’aggiornamento prevista per i neo immessi in ruolo per il periodo di prova è di 50 ore e che, come previsto al comma 116, il docente deve prestare effettivo servizio per almeno 180 gg dei quali almeno 120 per le attività didattiche. A seguito delle pressanti richieste di chiarimento avanzate con particolare riferimento alle problematiche connesse alla validità del periodo di prova:

  1. per i docenti che hanno optato per il part-time verticale;

  2. per i docenti nominati nella fase C);

  3. per i docenti che prestano servizio per materie “affini” anche di diverso grado di scuola;

  4. per le modalità di scelta dei componenti del comitato di valutazione nei casi in cui non vi sia Il Consiglio di Istituto, ma in “commissario ad acta”;

il Ministro ha dato una risposta positiva e certa solo per il punto 3), mentre per altri casi ha detto che si cercherà di studiare soluzioni compatibili con il testo di legge.

Sul tema della formazione ha ribadito l’importanza dell’aggiornamento e il carattere strutturale permanente obbligatorio per tutti i docenti, di cui ha ipotizzato l’inizio dal 2016, ed ha collegato a questo l’assegnazione a ogni docente di ruolo, ivi compresi i neo immessi, dei 500 euro per anno scolastico. Anche a questo riguardo è stata evidenziata, senza ottenere risposta positiva, la discriminazione nei confronti del personale precario anche con nomina annuale.

In relazione al secondo punto dell’O.d.G. “sistema di formazione iniziale e di accesso al ruolo della scuola secondaria (comma 181, lettera b – L. 107/2015) va premesso che rientra tra le deleghe previste dalla legge. Il Ministro ha comunicato che intende realizzare un percorso che, partendo dal conseguimento di una laurea disciplinare che abbia nel suo percorso almeno 24 crediti per discipline attinenti l’insegnamento, prevede il conseguimento dell’abilitazione tramite il superamento di un concorso, quindi anche senza alcuna esperienza dell’insegnamento. Successivamente l’aspirante fruirà di un contratto triennale di tirocinio (tutto da definire sia negli aspetti normativi che economici) che, se svolto positivamente, determinerà il successivo passaggio al ruolo.

La nuova procedura sarà anticipata da una fase transitoria di concorsi secondo l’attuale e da un’ultima tornata di TFA per chi è già in possesso di laurea.

In relazione al terzo punto dell’O.d.G. “ valutazione dei dirigenti scolastici” che darà attuazione al comma 93 della legge, il Ministro ha detto che terrà conto sostanzialmente di più aspetti, quali quelli legati:

  • alle competenze gestionali e amministrative;

  • alla valorizzazione dell’impegno e dei meriti del personale dell’istituto;

  • all’apprezzamento dell’operato all’interno della scuola;

  • al contributo al miglioramento formativo e del successo degli studenti;

  • alle modalità della direzione della scuola e delle capacità di promozione della partecipazione e del rapporto tra scuola e territorio in cui opera.

La valutazione avrà cadenza annuale, ma avrà una sua sintesi a livello di triennio. I risultati della valutazione saranno collegati alla retribuzione di risultato secondo 4 fasce.

In relazione al quarto punto dell’O.d.G. “Fondo di funzionamento: nuovi criteri di riparto dall’a.s. 2016/17” il ministro ha:

  • sottolineato l’incremento dei fondi disponibili;

  • ha preannunciato la revisione del regolamento di gestione contabile sia per una sua semplificazione sia per adeguarlo alle novità normative;

  • ha dichiarato la volontà di attivare momenti di confronto.

In relazione al quinto punto dell’O.d.G. “ Laboratori e Piano Nazionale Scuola Digitale” il ministro ha sottolineato, anche su questo aspetto, la rilevante consistenza degli stanziamenti complessivi e ha richiamato la sperimentazione in atto e i due bandi già emanati.

IL Segretario Generale ha su tutti i vari punti posto l’accento sulle problematiche già denunciate sia in relazione alla legge di stabilità sia alla legge 107/2015, che sono state alla base di tutte le iniziative di lotta già attuate e di quelle programmate chiedendo che si operi per superare e modificare tutte le criticità che erano state per tempo denunciate, senza aver avuto il sufficiente ascolto dal Governo e dal Parlamento e quelle che stanno emergendo, in molti casi aggravate, in fase di attuazione di tali norme. Nei suoi interventi ha sottolineato, altresì, con forza la necessità di avviare la fase di rinnovo contrattuale nella quale porre le condizioni per il necessario recupero stipendiale del personale e per dare certezza di norme stante la continua invasione del campo contrattuale, anche sul piano economico e dell’orario di servizio, delle ultime leggi.

 

 

2015-09-26T06:19:55+00:00
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