Concorso ordinario – Classi di concorso – CLIL – Dimensionamento – Incontro al MIUR

>>>Concorso ordinario – Classi di concorso – CLIL – Dimensionamento – Incontro al MIUR



 

Nel pomeriggio del 14 gennaio si è svolto al Miur l’incontro previsto sulle numerose tematiche oggetto dell’o.d.g. Per l’amministrazione erano presenti, altre a vari funzionari, il Capo Dipartimento, Dott. Stellacci, e i Direttori Generali degli Ordinamenti, Dott. Palumbo, e del Personale della Scuola, Dott. Chiappetta. Riportiamo a seguire, distinte per argomento, le notizie relative:

 

CONCORSO ORDINARIO

L’Amministrazione ha preannunciato l’emanazione di una nota (già emanata in data odierna) sullo svolgimento delle prove scritte pubblicata sul sito del MIUR e del CINECA di cui sono stati illustrati i contenuti che così si possono sintetizzare:

·          i candidati che hanno superato la prova preselettiva(88.610 persone, ovviamente una parte ha più classi di concorso o posti per cui accede allo scritto) dovranno presentarsi nelle scuole del capoluogo di Regione secondo l’elenco, che sarà pubblicato il 25 gennaio delle sedi e della ripartizione dei candidati, qualora per numero fossero distribuiti su più scuole;

·          dovranno presentarsi con un documento d’identità non scaduto (N.B.: non è necessario il codice fiscale) e con eventuali ausili che saranno indicati dettagliatamente. Dovrebbero essere:

§           per tutti il dizionario della lingua italiana;

§           per la A019 codici e testi di legge non commentati e non annotati;

§             per le classi di concorso A017,A020,A033,A034,a038,A047,A049,A059, A060 e C430 l’uso di riga, squadra, gomma, matita e compasso;

§             per le prove di lingua straniera e di scuola primaria un dizionario monolingue non enciclopedico;

§           per la classe A051 un dizionario bilingue italiano/latino

§           per la classe A052 un dizionario bilingue italiano/greco;

§             solo per le classi di concorso previste dall’allegato 3 del bando sarà consentita una calcolatrice scientifica. In tutti gli altri casi non sarà consentito l’uso di calcolatrici,

·          le prove verteranno sui programmi allegati al bando e sui contenuti trasversali indicati nelle avvertenze generali e tenderanno ad accertare il possesso dei requisiti culturali e professionali dei candidati. Consisteranno in quesiti con risposta aperta (4 o 3 come già indicato nell’avviso che accompagnava il calendario delle prove) e le risposte, scritte manualmente, dovranno essere formulate su un unico foglio di 4 facciate, l’ultima sbarrata per coloro che hanno 3 prove, e compilate nello spazio di 22 righe;

·          i candidati potranno fruire, a richiesta, di fogli bianchi di ausilio che non dovranno essere inseriti nella busta pena la nullità della prova. N.B.: nella busta deve solo essere inserito l’unico foglio di 4 facciate con le risposte;

·          per ogni quesito possono essere attribuiti fino a 10 punti secondo una griglia di valutazione nazionale basata su 4 criteri: “pertinenza”, “correttezza linguistica”, “completezza” e “originalità”, che sarà modificabile o integrabile da parte della commissione a livello regionale con la necessaria motivazione;

·          le prove saranno definite in sede nazionale dal comitato tecnico scientifico presieduto dalla Prof. Aiello dell’Università di Roma I che inserirà tali prove direttamente nel sito del CINECA identificandole con le lettere A) , B) e C) senza interventi a livello del MIUR neppure del Ministro. Quest’ultimo provvederà in sede nazionale personalmente al sorteggio della lettera. Solo dopo tale momento i quesiti saranno inviati per via telematica alla commissione regionale:

·          le commissioni verranno determinate con sorteggio a livello nazionale, ovviamente distinto per posto o classe di concorso e per regione. In relazione alla possibilità delle RSU di far parte delle commissioni esaminatrici, l’amministrazione ha comunicato che non può assecondare la richiesta delle OO.SS. in quanto la Funzione Pubblica, con la condivisione dell’ARAN, ha dato parere contrario. La nostra e le altre delegazioni sindacali hanno chiesto di avere copia della comunicazione della Funzione Pubblica, non appena perverrà al MIUR per iscritto, al fine di valutarne il contenuto e possibili conseguenti iniziative.

 

INSEGNAMENTO DI DISCIPLINE NON LINGUISTICHE IN LINGUA STRANIERA SECONDO LA METODOLOGIA CLIL NEI LICEI LINGUISTICI

L’Amministrazione ha illustrato alle OO.SS. una bozza di nota avente per oggetto: “Insegnamento di discipline non linguistiche (Dnl) in lingua straniera secondo la metodologia CLIL nei licei linguistici – Norme transitorie”.

La relativa nota dovrebbe essere emanata ufficialmente dal MIUR presumibilmente in tempi brevi, dopo aver apportato alcune modifiche in considerazione delle osservazioni e delle proposte formulate nella riunione di ieri sera dalle OO.SS..

La nota, preliminarmente, formula un quadro normativo dell’insegnamento nei licei linguistici di discipline non linguistiche in lingua straniera, secondo la metodologia CLIL, previsto già a partire dal terzo e quarto anno del corso di studi, ai sensi dell’art. 6, c. 2, del Regolamento n. 89/2010 (emanato con DPR).

In particolare, la nota si richiama, ai fini dei requisiti per l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera, sia al decreto direttoriale n. 6 del 16 aprile 2012 che ha definito gli aspetti caratterizzanti dei corsi di perfezionamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera con metodologia CLIL, per i licei e per gli istituti tecnici, sia al DM del 7 marzo 2012, relativo al riconoscimento della validità delle certificazioni delle competenze linguistico-comunicative in lingua straniera. Ricorda, altresì, i titoli richiesti per accedere ai corsi e si richiama ai contenuti della nota 2934/2012, riguardante in maniera specifica i licei linguistici; formula, inoltre, una sintesi delle competenze richieste al docente CLIL.

Nella seconda parte della bozza di nota, relativa a “modalità di attuazione di una disciplina non linguistica in lingua straniera”, la nota fornisce alcuni suggerimenti per un avvio della metodologia CLIL nei licei linguistici, prevedendo l’attivazione in classe terza di un massimo del 50% del monte ore della disciplina in lingua straniera, per far sì che gli studenti siano dotati di una padronanza del linguaggio tecnico specialistico della disciplina anche in lingua italiana. Inoltre, la bozza individua in maniera abbastanza dettagliata i ruoli delle varie componenti del sistema scolastico in relazione all’insegnamento della disciplina non linguistica in lingua straniera; in particolare, individua, il ruolo del dirigente scolastico, quello delle reti di scuole, del collegio dei docenti, dei dipartimenti del consiglio di classe, del docente di lingua straniera, del conversatore di lingua straniera e dell’eventuale assistente linguistico. Affida agli Uffici Scolastici Regionali il compito di promuovere la costituzione e l’incremento delle reti di scuole per lo sviluppo dell’insegnamento secondo la metodologia CLIL; preannuncia, inoltre, la costituzione di una rete nazionale dei licei linguistici per attività di supporto e diffusione della metodologia CLIL.

L’Amministrazione, nella sua illustrazione, ha evidenziato che la bozza di nota scaturisce dalle risultanze di un convegno nazionale tenutosi a Roma presso il Miur nello scorso mese di dicembre, e, in particolare, dai suggerimenti pervenuti dai rappresentanti dei licei linguistici partecipanti a tale convegno.

La delegazione SNALS-CONFSAL ha:

·          chiesto di poter ricevere un chiaro quadro sintetico dell’avvio dei corsi di formazione relativi alle metodologia CLIL;

·          condiviso la genesi della bozza di nota sulla base dei suggerimenti del personale dei licei linguistici, ritenendo tale procedura innovativa e estremamente positiva, in quanto tiene conto dei suggerimenti e delle esperienze del personale direttamente interessato;

·          stigmatizzato i ritardi e le disfunzioni nell’avvio dei corsi che sono stati oggetto di confronto con le OO.SS. già dal 2011.

 

TFA “RISERVATO”

E’ stato comunicato che il Consiglio di Stato ha formulato il parere sul provvedimento, sostanzialmente favorevole. Non appena perverrà formalmente, il tutto sarà inviato alle Commissioni Parlamentari per il previsto parere (N.B.: le Commissioni funzionano anche in questa fase politica). L’amministrazione ha espresso la speranza di riuscire ad emanare il provvedimento formale prima dell’insediamento del nuovo Governo.

 

IPOTESI DI DEFINIZIONE DI NUOVE CLASSI DI CONCORSO

L’amministrazione, alla luce delle osservazioni di merito e di metodo sull’impianto presentato, formulate dalla nostra delegazione e condivise sostanzialmente anche dalle altre sigle sindacali, ha manifestato la disponibilità a non ipotizzare alcun intervento in relazione alla definizione dell’organico del prossimo anno scolastico che, quindi, dovrebbe continuare ad utilizzare gli attuali meccanismi, in primis le atipicità previste, e già attuati per il corrente anno scolastico.

Ha, altresì, manifestato la volontà di limitare il futuro intervento a una ridefinizione delle attuali classi di concorso senza intervenire né sulle graduatorie ad esaurimento né su quelle d’istituto in relazione alla sussistenza della terza fascia dei non abilitati.

L’avvio di un esame di un possibile nuovo impianto di revisione e accorpamento avverrà con un prossimo incontro programmato per giovedì 17 c.m.

 

PRESENTAZIONE DOMANDE ON-LINE PER IL COLLOCAMENTO IN QUIESCENZA

Nel corso dell’incontro, in risposta alle segnalazioni di disfunzioni del sistema relativo alla presentazione delle domande formulate dalla nostra e da altre delegazioni., l’amministrazione ha manifestato la disponibilità per un possibile rinvio di una diecina di giorni del termine ultimo di scadenza.

 

DIMENSIONAMENTO DELLA RETE SCOLASTICA

L’amministrazione ha comunicato che il MEF ha negato il concerto all’ipotesi di accordo Stato/Regioni che prevedeva l’attribuzione ad ogni regione di un numero predeterminato di dirigenze scolastiche basato sul parametro di 900 allievi, seppure con alcuni correttivi. Questo fatto comporta uno scenario difficile e pericoloso in quanto, alla luce della sentenza della Corte Costituzionale, le regioni, senza l’accordo, sono vincolate solo ai parametri 400 e 600 senza alcun ulteriore vincolo. Da questo deriva un possibile splafonamento delle dirigenze scolastiche e dei DSGA rispetto agli 8700 derivanti dall’accordo con la prevedibile conseguenza dell’applicazione della “clausola di salvaguardia”, con ulteriori possibili tagli.

L’amministrazione ha manifestato l’impegno a continuare ad operare per scongiurare tale rischio, operando in sinergia con le regioni, anche perché, qualora le stesse operassero un dimensionamento sui numeri minimi attuali, potrebbero vedersi a brevissimo tempo chiamate a rifare nuovi piani in base a parametri numerici, della cui sussistenza la Corte Costituzionale ha riconosciuto la validità, ancora più restrittivi e penalizzanti.

 

 

 

 

2013-01-16T18:14:16+00:00
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