L’incontro su questo punto è avvenuto in assenza di un nuovo testo che i rappresentanti dell’amministrazione avevano, ma che non era stato inviato alle OO.SS.
Gli interventi delle varie delegazioni hanno, quindi, fatto riferimento all’ultimo testo conosciuto e hanno tutti insistito sull’inopportunità dell’ emanazione di questo provvedimento. La delegazione dello SNALS-CONFSAL ha basato il suo ragionamento su una logica che si può riassumere come segue:
INOPPORTUNITA’ TEMPORALE:
1) si è alla vigilia di una nuova legislatura, di una nuova maggioranza e di un nuovo governo (come questo governo ha ritenuto di ribaltare quanto fatto e previsto in un testo su cui si era in avanzata fase di definizione e di mediazione con i vari soggetti interessati, anche il futuro governo deve essere lasciato, a maggior ragione, in condizioni di decidere l’impostazione avendo di fronte una intera legislatura); un’operazione di questo tipo avrebbe potuto, forse, aver senso se fatta subito dopo l’insediamento;
2) non è possibile affrontare disgiuntamente il tema delle nuove classi di concorso rispetto all’avvio dell’organico pluriennale d’istituto e di un nuovo impianto delle procedure di reclutamento, sempre fatti salvi i diritti degli inclusi nelle graduatorie ad esaurimento, e senza aver neppure attuato tutto quanto previsto in tema di TFA ordinario e di TFA riservato.
DUBBI PROCEDURALI CHE ACCENTUANO, TRA L’ALTRO, LE POSSIBILITÀ DI CONTENZIOSI INFINITI:
a) la scelta di procedere per DM e non per via regolamentare coinvolgendo l’intero governo, le commissioni parlamentari e i diversi organi di controllo tra cui, in primis,il Consiglio di Stato è difficile da condividere;
b) ci si domanda come può essere considerato legittimo procedere per D.M. ai sensi del T.U. e poi non seguire i passaggi ivi previsti. L’aver creato le condizioni di assenza del passaggio, obbligatorio anche se non vincolante, al CNPI fa sorgere il dubbio che la mancata proroga disposta in assenza dell’indizione di nuove elezioni o della definizione di nuovi organi collegiali con nuove competenze, sia stata strumentale ad evitare passaggi che potessero evidenziare le criticità e le scelte non condivisibili del testo proposto. Al riguardo si deve tener presente che la mancata proroga ha conseguenze sui componenti ma non sulla sussistenza dell’organo e sulle sue competenze;
c) non è accettabile procedere senza aver dato la possibilità a tutte le classi di concorso di fruire di percorsi abilitanti;
d) non è possibile continuare a procedere ignorando e rinviando le problematiche connesse ai docenti tecnico pratici sia in relazione ai titoli di accesso sia in relazione alla possibilità di conseguire l’abilitazione;
NON CONDIVISIONE DI MERITO:
Si deve dar atto che, dopo le forti pressioni sindacali avvenute nel primo incontro, il testo è stato notevolmente migliorato per quanto riguarda la fase di tutela del personale a tempo indeterminato (rimane al riguardo inaccettabile limitare la tutela dei futuri soprannumerari “alla stessa tipologia di percorso”) e di quello compreso nelle graduatorie ad esaurimento tramite la garanzia per ora verbale, che, però, va formalizzata esplicitamente nel testo, della definizione degli organici secondo le attuali classi di concorso, nonché dei titoli di accesso già conseguiti.
Rimangono, però, anche negli articoli, passaggi inaccettabili già denunciati in precedenza, in particolare in relazione alle procedure di individuazione delle classi di concorso da utilizzare nelle singole scuole nei casi di atipicità.
Non può, inoltre, essere accettata la scelta in un D.M. di fare invasioni in altri campi come quando si ipotizza, al di là di condividere o meno la scelta, l’unificazione dell’organico dell’istituto in presenza dei diversi percorsi di istruzione liceale, tecnica e professionale;
In relazione agli allegati:
non è accettabile l’assenza della individuazione dei titoli di accesso alle future classi di concorso e il rinvio ad altro provvedimento per ampliare l’abilitazione o i titoli già posseduti;
non è ancora iniziata la discussione degli allegati, i cui contenuti per lo SNALS-CONFSAL non sono in molti casi condivisibili in relazione sia alla distribuzione degli insegnamenti tra le future macroaree sia alla stessa composizione di alcune di esse, sia all’eccessiva ampiezza di alcune;
non è accettabile la definizione di alcune macroaree che paiono giustificate solo dalla necessità di soddisfare all’input politico “di dimezzare quelle esistenti”,
sembra opportuno lavorare confrontando gli accorpamenti precedentemente definiti a seguito di un lungo iter procedurale e quelli proposti attualmente per apportare i necessari miglioramenti.
Alla luce di quanto esposto, la nostra delegazione ha chiesto formalmente di non procedere in questa fase alla emanazione di un D.M. che ci costringerebbe ad azioni anche giurisdizionali di contrasto a tutela del personale e di coloro che sono in possesso dei titoli di accesso attualmente previsti.
ULTIMORA: nel pomeriggio è pervenuta una nuova bozza del D.M., peraltro mancante delle tabelle B e D relative alle confluenze. Il nuovo testo, a una prima lettura, non risolve i problemi posti, ma sembra aprirne degli altri offendo meno garanzie certe ai diritti acquisiti e alle legittime aspettative rispetto alla versione precedente che era stata giudicata migliorativa rispetto a quella iniziale per le motivazioni sopra riportate.