Pensionandi quota 100: in attesa dell’approvazione della Legge di Bilancio

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Pensionandi quota 100: in attesa dell’approvazione della Legge di Bilancio

Premesso che,  ad oggi,  non si conoscono con certezza  le modalità, i requisiti e la date, nonché le eventuali penalizzazioni a volte paventate ed altre volte negate per la quota 100, il personale scolastico, avendo una sola finestra di uscita al termine di ogni anno scolastico, potrebbe  subire una forte  penalizzazione  rispetto alle paventate finestre dei 3 o 6 mesi preannunciate per gli altri dipendenti.

Il personale della scuola, come già succede da due anni,  per poter andare in pensione, avendo l’INPS avvocato a sé la verifica del diritto al pensionamento – che prima era di competenza  degli USR -, si trova nella situazione,  già verificatasi con enorme  danno  nel normale pensionamento annuale, che se la comunicazione del diritto a pensionamento viene comunicata entro il 31 agosto, l’interessato può andare in pensione dal 1° settembre, se la comunicazione arriva dal 1° settembre in poi, l’interessato deve rimanere in servizio fino al 31 agosto dell’anno seguente,  ossia al termine dell’anno scolastico iniziato.

La riprova di quanto su esposto è la situazione creatasi per  i pensionandi di quest’anno.

Coloro che hanno ricevuto la comunicazione della verifica dei requisiti da parte dell’INPS dopo il 1° settembre 2018 e all’arrivo della comunicazione avevano lavorato per un paio di mesi, per poter essere dichiarati cessati dal 1° settembre dal dirigente scolastico,  e poter quindi andare in pensione a decorrere dall’1.9.2018, hanno dovuto rinunciare agli stipendi dei periodi lavorati fino alla data  della comunicazione del diritto a pensione.

Ora, da un articolo apparso su un quotidiano, a seguito di un’intervista al Ministro Tria, sono state fornite le seguenti notizie:

Requisiti quota 100:

–     38 anni di contributi

–     62 anni di età

Tempistica quota 100:

–     dal mese di aprile 2019 per i dipendenti privati

–     dal mese di ottobre 2019 per i dipendenti pubblici

Quindi, per il personale scolastico la prima uscita utile non potrà avvenire prima dell’1.9.2020.

Cosa importante per il personale della scuola, inoltre,  è la paventata abolizione dell’aumento dell’aspettativa di vita di  cinque mesi di cui non si hanno notizie certe.

Il personale scolastico ha presentato già domanda di pensionamento a decorrere dall’1.9.2019 (entro il 12 dicembre u.s.) e ha già subito in via ”previsionale” tale aumento, secondo quanto previsto nel D.M. del Miur che ha applicato quanto stabilito  dalla circolare INPS n.62 del 4.4.2018,  relativamente agli aumenti  dei requisiti pensionistici collegati alla speranza di vita.

Molti docenti ed ATA non hanno potuto presentare domanda in quanto non rientravano nei requisiti “aumentati” richiesti  per  la pensione di anzianità (42 anni e 3 mesi Donne, 43 e 3 mesi Uomini al 31.12.2019);  ora, sembra tornino ad essere validi i requisiti del 2018,  ossia 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini se maturati entro il 31.12.2019.

Rimaniamo, quindi, in attesa del testo finale della legge di bilancio, per fornire notizie definitive, certe e anche per conoscere le modalità che permetterebbero a coloro che, con l’abolizione dei 5 mesi, potrebbero andare in pensione dall’1.9.2019.

2018-12-27T10:55:56+00:00
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