A seguito delle numerose richieste telefoniche da parte di tanti iscritti e simpatizzanti , nel
ricordare che per lunedì 14 c.m. è prevista una apposita riunione al MIUR, riteniamo opportuno
formulare alcune osservazioni in modo consentire una corretta informazione a tutto il personale docente interessato.
In relazione al tema della possibilità di attivazione di procedure abilitanti per coloro che sono
in possesso di consistenti periodi di servizio, riteniamo opportuno, anche alla luce di recenti
dichiarazioni del Ministro alla stampa, sottolineare che:
a) non è stata presentata nessuna ipotesi di testo, neppure sotto forma di bozza e non è nota la
forma giuridica del provvedimento che, come tutti di questi tempi, dovrà passare al vaglio
del MEF e, forse, anche della Funzione Pubblica. Va, quindi, sottolineato ed evidenziato
che, al momento, non vi sono certezze sotto nessun aspetto. L’ipotesi di cui si parla, frutto
anche dell’incessante azione del nostro sindacato, dovrebbe prevedere una procedura basata
solo sulla frequenza di “lezioni teoriche”, probabilmente in sede universitaria, e su una
prova finale. In pratica si concretizzerebbe in un “TFA semplificato”;
b) non dovrebbe esistere alcuna preselezione né in base di test né a prove scritte e/o orali;
c) è ancora molto incerta la definizione quantitativa del periodo di servizio da prevedere per
l’accesso. Si parla, a livello di amministrazione, di “36 mesi”, mentre le aspettative delle
persone, condivise dal sindacato, fanno riferimento ai “tradizionali 360 gg.”;
d) non ci risulta un orientamento in relazione all’arco temporale in cui aver maturato il servizio
richiesto;
e) è prevedibile una attivazione con tempi differenziati e differiti, in relazione alle classi di
concorso per cui è già ipotizzato l’avvio del TFA e quelle, vedi settore AFAM, per cui non è
ancora attiva la procedura del TFA. E’ ipotizzabile anche un possibile contingentamento per
anno e, quindi, una articolazione su più anni, a causa di problemi logistici e operativi delle
università;
f) non è, ipotizzabile, il livello di costo per i docenti di questa eventuale procedura.
Alla luce di quanto sopra, si consiglia di informare puntualmente e correttamente gli interessati
della situazione, per evitare che i singoli possano scartare l’ipotesi di partecipare al TFA nelle forme
Da esporre all’albo della scuola ai sensi dell’art. 49 della Legge n. 249/1968 Pagina 2di 2
attualmente già operative, in attesa di soluzioni certamente più favorevoli, ma non certe né sulla
reale attivazione, né sulle modalità e costi, né sui tempi.
Fermo restando che i termini di scadenza delle domande per la procedura del TFA già attiva sono
ancora lontani, può essere opportuno vedere lo sviluppo della situazione anche dopo l’incontro di
lunedì prossimo. Comunque, dato che la presentazione della domanda attualmente prevista non
esclude certamente di poter fare istanza anche per una eventuale successiva partecipazione ad un
“TFA semplificato”, in assenza di elementi assolutamente certi può essere saggio non perdere
l’opportunità certa offerta oggi, seppur pesante, costosa e rischiosa.
In relazione al TFA di cui è in corso la presentazione delle domande facciamo presente che:
1) in relazione ai costi a carico dei docenti per sostenere le prove di preselezione, ritenute
giustamente eccessivamente onerose, il sindacato si è fatto interprete di tali motivate istanze,
anche alla luce delle informative fornite in cui si era parlato di “alcune decine di euro”, ma ,
purtroppo, non pare possibile ottenere un ripensamento da parte delle università che, è bene
tenerlo presente, godono di una “vera autonomia” su questo piano. Continueremo,
comunque, a sostenere questa giusta rivendicazione in ogni occasione ed in ogni sede.
Quanto avvenuto sul piano dei costi in sede di preselezione preoccupa anche in previsione
dei futuri costi che potrebbero venire richiesti ai docenti per gli ulteriori adempimenti;
2) in relazione alle prove del test preliminare che sono programmate per la stessa data ed orario
pare probabile, anche se non certo, che venga proposta una prova unica; si tratta,ad esempio,
dell’insegnamento: della lingua straniera nella scuola secondaria di 1° e 2° grado, di
educazione fisica nella scuola secondaria di 1° e 2° grado, di italiano … nella scuola media
(A043) e lettere nella secondaria di 2° grado (A050);
3) in relazione alla valutazione del servizio che prevede quella relativa “ al servizio prestato
nelle istituzioni del sistema nazionale dell’istruzione nella specifica classe di concorso o in
altra classe di concorso che comprenda gli insegnamenti previsti nella classe di concorso per
cui si concorre” è possibile, ma non ancora certo, che si preveda, ad esempio, la valutazione
di italiano nella scuola media anche per le classi che comprendono l’insegnamento nel
superiore e viceversa e così via.
Ovviamente speriamo di poter fornire risposte ufficiali e certe su questi ed altri quesiti dopo la programmata riunione di lunedì 14 c.m.
Il MIUR ha pubblicato sul proprio sito delle note a margine sul TFA.