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Il perché della sospensione dello sciopero del 24 novembre

Il Personale della scuola si chiede il perché della revoca dello sciopero e della manifestazione di sabato 24 novembre.



Il perché della sospensione dello sciopero del 24 novembre

Si deve premettere che l’azione sindacale era iniziata con il tentativo di conciliazione, non riuscito, da parte di SNALS-CONFSAL – CISL Scuola – UIL Scuola e GILDA che verteva sul conseguimento di due punti ben precisi:

  • ottenere la cancellazione dei contenuti del disegno di legge di stabilità che, incrementando l’orario di servizio, intervenivano in modo unilaterale sul contratto di lavoro peggiorando le condizioni di lavoro del personale;

  • ottenere l’emanazione dell’atto di indirizzo all’ARAN per avviare le procedure per il recupero dell’ anzianità relativa all’anno 2011 ai fini delle progressioni di carriera.

A seguito del fallito tentativo di conciliazione, sempre da parte delle quattro sigle, si era intrapresa una dura azione di lotta che prevedeva le iniziative a voi ben note, compresa l’indizione di una giornata di sciopero con manifestazione fissata per il 24 c.m.

La scelta di limitare a due rivendicazioni il tentativo di conciliazione e l’azione conseguente al suo fallimento era stata meditata e assunta alla luce della convinzione che il porre contestualmente tutti i problemi che affliggono la scuola e il suo personale avrebbe comportato il fallimento e il mancato conseguimento anche dei due obiettivi, comunque prioritari. Questa convinzione era suffragata dal mancato esito di tante giornate di sciopero indette dalla CGIL che avevano comportato, senza risultati, costi rilevanti per chi vi aveva aderito e, stante anche il limitato risultato di adesioni, un indebolimento dello strumento dello sciopero e la convinzione diffusa che, nella difficile situazione economica e in presenza di un Governo “tecnico” che operava e opera con voti di fiducia in sede parlamentare, non era possibile conseguire risultati da parte del sindacato.

In un secondo momento, la FLC CGIL, ritenendo importante un’azione unitaria, ha proposto di “lavorare insieme” e, ovviamente, vi è stata la piena disponibilità da parte di SNALS-CONFSAL – CISL Scuola – UIL Scuola e GILDA Fgu ad un’azione comune che in questo momento doveva però prevedere come obiettivi immediati i due che erano alla base del tentativo di conciliazione e della proclamazione di sciopero. Questo non voleva dire che gli altri temi non fossero importanti, ma che dovevano essere considerati obiettivi su cui lavorare per ottenere risultati nei tempi necessari e nelle sedi opportune.

Dopo questa convergenza, la CGIL aveva dichiarato anch’essa lo sciopero confluendo anche sulla tipologia e modalità di azioni intraprese dalle altre sigle sindacali.

Grazie alla pressione dell’azione sindacale portata avanti con determinazione anche in sede territoriale e di singola istituzione scolastica, si è così arrivati all’ottenimento del primo importantissimo risultato relativo alla cancellazione dalla legge di stabilità delle incursioni legislative in temi di pertinenza contrattuale e, specificatamente, è stata cancellata la norma relativa all’incremento dell’orario di servizio per i docenti.

Non avendo, però, conseguito anche il secondo obiettivo tutte le OO.SS. hanno convenuto di continuare nelle azioni intraprese fino al conseguimento anche dell’altra rivendicazione relativa all’emanazione dell’atto di indirizzo per il riconoscimento del 2011 ai fini della anzianità di carriera.

Certamente avremmo tutti voluto che questo secondo obiettivo fosse conseguito in tempi più brevi in modo da non finire a ridosso di sabato 24 c.m., ma, data la delicatissima situazione economica e la pluralità di ministeri coinvolti (MIUR- Funzione Pubblica e MEF), non speravamo più in una conclusione positiva prima del 24, con il concreto rischio che, passata tale data, fosse ancora meno praticabile la strada per arrivare ad una conclusione positiva.

La continua e pressante azione delle OO.SS. in sede nazionale e la continua forte pressione operata in sede territoriale e di singola scuola, forse anche in considerazione delle tensioni sociali in atto, ha portato il Governo, nella tarda serata del 21, a convocare ai massimi livelli le OO.SS. per comunicare l’emanazione dell’atto di indirizzo all’ARAN.

Alla luce dell’incontro a Palazzo Chigi, in sede di Presidenza del Consiglio dei Ministri, avvenuto nella mattinata del 22, alla luce dell’ottenimento anche del secondo punto delle rivendicazioni formalizzate nel tentativo di conciliazione, SNALS-CONFSAL – CISL Scuola – UIL Scuola e GILDA Fgu, avendo ottenuto quanto oggetto del tentativo di conciliazione, hanno coerentemente sospeso le azioni in atto compresa la proclamazione della giornata di sciopero con manifestazione per il 24 p.v..

Si deve evidenziare, come si è dimostrato nei fatti, che il sindacato ha la forza e la capacità di portare risultati positivi per la categoria quando si pone obbiettivi definiti e raggiungibili.

Come ben evidenziato nel comunicato dello SNALS-CONFSAL il conseguimento dei due obbiettivi non pone certo fine all’azione sindacale in tutte le sedi per ottenere soluzioni soddisfacenti anche ai tanti problemi sul tappeto.

Per quanto riguarda le dichiarazioni della CGIL di possibile azzeramento delle risorse a disposizione delle scuole, si deve realisticamente stimare che, per integrare i risparmi certificati, al fine di coprire il fabbisogno di copertura economica dell’operazione, stimato dal Ministro Profumo in circa 384 milioni potrebbe essere utilizzata una quota intorno al 20% della consistenza del MOF che attualmente ammonta, sempre secondo le dichiarazioni del Ministro, a circa 1.300 milioni di euro.

Il livello della delegazione di parte pubblica, composta dai tre ministri interessati e dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Dott. Catricalà, e le dichiarazioni che tutti hanno fatto nel presentare l’atto di indirizzo, offre ragionevoli e concrete garanzie sui tempi di conclusione della procedura all’ARAN che devono essere i più rapidi possibili per consentire al personale di fruire dei benefici dell’accordo e alle scuole di conoscere l’esatto ammontare delle risorse disponibili e la loro articolazione tra le diverse finalizzazioni.

 

Molti altri sono i temi caldi su cui il sindacato è impegnato a ottenere concreti risultati; basti pensare:

  • al blocco dei contratti con la conseguente perdita del potere d’acquisto delle

retribuzioni;

  • al potenziamento degli organici e alla stabilizzazione del personale precario;

  • a problematiche particolari, ma non meno rilevanti, riguardanti, per esempio, i

docenti inidonei e quelli in esubero e le conseguenze negative sul personale ATA;

  • al riconoscimento economico dello svolgimento di mansioni superiori;

  • alla riduzione degli organici e all’ incremento del numero di allievi per classe;

  • al dimensionamento scolastico e alla sicurezza degli edifici;

  • al finanziamento delle scuole per il loro funzionamento e per la dotazione di strutture

e laboratori;

  • alla necessità di una riforma degli organi collegiali che escluda ogni possibile rischio

di privatizzazione e garantisca il rispetto del ruolo e delle competenze di tutto il

personale.

 

 

 

2012-11-28T22:55:17+00:00
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