Si è aperto oggi, 4 gennaio, in seguito alla richiesta dei sindacati, il confronto con il Ministero della Pubblica Istruzione in merito alle conseguenze della decisione dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato che nega il diritto ai diplomati magistrali prima del 2001-2002 ad essere inseriti nelle graduatorie ad esaurimento.
Presenti alla riunione, per il Miur, il sottosegretario Vito De Filippo, il capo di gabinetto Sabrina Bono, il capo dipartimento Rosa De Pasquale, il direttore generale del personale Maddalena Novelli, il funzionario Luciano Chiappetta.
Per lo Snals-Confsal era presente una delegazione guidata dal segretario generale Evira Serafini, composta da Pierfrancesco Ramero e dagli avvocati Rosaria Curti e Romeo Brunetti dell’Ufficio legale nazionale.
Il sottosegretario De Filippo, in relazione alla sentenza del Consiglio di Stato che ha sancito l’esclusione dei diplomati magistrali dalle GAE (per il momento, limitatamente ai ricorrenti concernenti la causa andata in decisione in seduta plenaria il 15 novembre 2017), ha fatto presente che il Miur, il 22 dicembre scorso, ha chiesto un parere all’Avvocatura Generale dello Stato, per avere chiarimenti sulle modalità di interpretazione e di esecuzione della sentenza stessa. Parere che a tutt’oggi, non è ancora intervenuto. Il sottosegretario ha comunque precisato che per l’anno scolastico in corso i contratti già stipulati non saranno revocati fino al pronunciamento dei rispettivi ricorsi.
In ogni caso, lo Snals-Confsal ha precisato che la sentenza non è ancora passata in giudicato e potrebbe essere impugnata con ricorso per Cassazione ai sensi dell’art. 110 del Codice di processo amministrativo (cpa). Inoltre, in attesa della decisione del ricorso, la sentenza potrebbe anche essere sospesa ai sensi dell’art. 111 cpa. Pertanto, va assolutamente trovata una soluzione politica al problema dei diplomati magistrali.
Il segretario generale Serafini ha sottolineato il forte malessere suscitato dalla sentenza tra il personale inserito in ruolo a seguito di un giudizio di ottemperanza e che potrebbe essere estromesso successivamente dalle GAE. Ha comunicato che la protesta sta dilagando a macchia d’olio e che il personale coinvolto è pronto a scioperare. Ha ulteriormente ribadito che va cercata una soluzione politica perché la categoria attende risposte concrete. Dato, però, l’estrema diversificazione delle situazioni, sarebbe opportuno scindere le problematiche per affrontarle in modo più mirato ed efficace.
La dott.ssa Bono ha precisato che sul piano giuridico ci sono dei diritti soggettivi contrapposti e quindi va tenuto conto dei cointeressati. In ogni caso, l’Amministrazione non può intervenire su una questione che non rientra tra le proprie competenze.
La dott.ssa Novelli è intervenuta fornendo i dati relativi ai diplomati magistrali distribuiti sul territorio e interessati dalla sentenza. Inoltre, ha precisato che complessivamente i docenti immessi in ruolo con riserva sono 6mila e quelli inseriti nelle GAE, sempre con riserva, sono circa 43mila.
Al termine del confronto con le OO.SS. l’amministrazione ha presentato una nota di sintesi contenente le ragioni per le quali viene richiesto il parere dell’Avvocatura dello Stato sulle corrette modalità di esecuzione della sentenza. Tenuto conto dell’esigenza condivisa dell’ordinata conclusione dell’anno scolastico, lo Snals-Confsal ha chiesto di:
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mantenere, insieme, un’attenzione costante sulla problematica e sull’evolversi della situazione, sempre in attesa del parere dell’Avvocatura dello Stato.
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prevedere un ulteriore incontro all’indomani dell’acquisizione del suddetto parere;
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effettuare una riflessione sul meccanismo di reclutamento per la scuola dell’infanzia e primaria.
Tali punti sono stati recepiti dalla nota di sintesi dell’amministrazione.
Unitariamente FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams hanno posto sul tavolo le loro richieste, considerando come priorità:
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salvaguardare l’anno in corso, tutelando la continuità didattica e la serenità del lavoro dei tanti docenti che in forza delle sentenze cautelari stanno operando con serietà nelle scuole
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riaprire le graduatorie d’istituto per permettere l’inserimento dei docenti che, collocati in GAE e quindi in prima fascia d’istituto, erano stati esclusi dalla seconda fascia
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salvaguardare i punteggi acquisiti mediante il servizio svolto in questi anni in forza delle sentenze cautelari
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A regime prevedere una norma ad hoc al fine di ricomporre i diritti dei docenti a vario titolo interessati al contenzioso in questione
Il Ministero, ritenendo necessario acquisire un preventivo parere dell’Avvocatura dello Stato sulle modalità con cui gestire una vicenda con aspetti di rilevante complessità giuridica, si è detto pronto a riconvocare i sindacati non appena conclusa tale fase di approfondimento. Ha inoltre convenuto sulla necessità di una riflessione generale sui meccanismi di reclutamento da utilizzare per la scuola dell’infanzia e primaria, anche alla luce delle soluzioni già adottate dal Governo per i precari della secondaria di primo e secondo grado.
“Occorre pensare ad una soluzione politica del problema” sostengono i segretari generali Francesco Sinopoli, Maddalena Gissi, Giuseppe Turi, Elvira Serafini e Rino Di Meglio. “Ci troviamo di fronte ad un quadro complesso ma bisogna tutelare gli interessi di tutti. Non si può pensare di cancellare un’intera categoria di lavoratori e lavoratrici che in molti casi operano già da anni nella scuola. L’Amministrazione dovrà trovare una soluzione che riconosca i diritti di tutti e non lasci a casa nessuno”.
Roma, 4 gennaio 2018
FLC CGIL Francesco Sinopoli |
CISL SCUOLA Maddalena Gissi |
UIL SCUOLA RUA Giuseppe Turi |
SNALS CONFSAL Elvira Serafini |
GILDA UNAMS Rino Di Meglio |