INCONTRO AL MIUR DI INFORMATIVA SULLE PROCEDURE CONCORSUALI
Se il contenuto della bozza di documentazione, tra l’atro mancante di elementi decisivi per una valutazione complessiva, dovesse rimanere invariato non si può che esprimere una valutazione assolutamente negativa.
La delegazione dello SNALS-CONFSAL, nel suo intervento, in premessa ha denunciato con forza che è assurdo aver impedito al sindacato di dare il proprio contributo costruttivo per tempo, durante la elaborazione dei documenti, e di convocarlo, a testi sostanzialmente definiti, solo per un’informativa, di fatto, successiva .
Una valutazione di merito completa ed articolata sarà possibile solo dopo aver approfondito la documentazione completa, dato che ad oggi non sono state rese note le nuove classi di concorso e l’allegato che riguarda i contenuti su cui verteranno le prove di esame.
Alla domanda formulata: ci sono margini di correzione, visto che il bando è già andato al parere del CSPI, non è stata data una risposta affermativa, ma è stato detto che la delegazione dell’amministrazione avrebbe preso nota e riferito delle richieste avanzate. Ciò ha confermato il timore che la convocazione sia nella realtà solo l’espletamento di un rito per cercare di salvare le apparenze.
La delegazione dello SNALS-CONFSAL ha anche formalizzato la richiesta di conoscere:
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il calcolo che ha portato a ipotizzare più di 90.000 posti nel triennio (oltre 60.000 a concorso + oltre 30.000 per le GAE) con il riparto separato delle diverse tipologie di posti e della loro dislocazione territoriale;
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il quadro della situazione GAE in particolare per conoscere quali graduatorie sono esaurite ai diversi livelli provinciali;
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se, Per l’amministrazione, continuano a valere, come ritiene il sindacato, le norme che prevedono che, in caso di assenza delle graduatorie di merito di concorsi, non ancora pronte, “subentrano” le GAE, ove sussistono, salvo poi il recupero negli anni successivi.
Nel loro intervento i rappresentanti del nostro sindacato hanno espresso un giudizio negativo su molti aspetti della documentazione e, in presenza dell’impegno dell’Amministrazione ad una nuova convocazione non appena saranno disponibili tutti gli elementi necessari, si sono limitati ad alcune osservazioni sulle problematiche emerse da una prima lettura. Hanno riguardato, tra l’altro la necessità di:
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intervenire preliminarmente al concorso, o almeno contestualmente, per risolvere i problemi legati alla scuola dell’infanzia e agli abilitati di seconda fascia;
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prevedere norme compensative della mancata attribuzione del potenziamento alla scuola dell’infanzia e per gli abilitati di seconda fascia, in particolare per quelli che hanno i requisiti della sentenza europea. Al riguardo ha denunciato la mancata previsione di una riserva di posti e di precedenze;
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rivedere, in quanto non accettabile, l’esclusione del personale di ruolo. Ciò non solo in linea di principio ma, in particolare, in questo momento in cui molti sono stati nominati su discipline solo perché nelle GAE, anche se avevano sempre insegnato in altre classi di concorso per cui erano pure inclusi nelle GAE;
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dare attuazione alla norma di salvaguardia che prevedeva l’ammissione senza abilitazione per i laureati ante 2001/2002 per i concorsi non effettuati nel 2012 ;
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sanare il mancato possesso dell’abilitazione almeno per le classi di concorso per cui non è mai stato attivato il TFA; non è detto, infatti, che tutti avessero i requisiti per i PAS;
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garantire, nella logica di cui sopra, l’ammissione ai concorsi degli ITP con riferimento al solo titolo di accesso.
Si è poi denunciato il problema complessivo in questa prima applicazione dei requisiti per la lingua straniera di cui, non essendo stati previsti in norme legislative, non è pensabile e corretto prevederne l’applicazione in questo primo bando. Eventualmente, dopo un preavviso, potrebbero essere per alcuni aspetti soltanto, e non per tutti, accettabili nei prossimi bandi;….
In termini di punteggi, in particolare, si è chiesto di modificare le tabelle proposte che sembrano rispondere al business delle università, con il riconoscimento di chi ha potuto conseguire titoli, ovviamente a pagamento, e non, invece, a premiare la ricerca di un docente dotato non solo di competenze disciplinari, ma anche di capacità di relazionarsi con gli allievi. Si è denunciato in particolare:
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che è eccessiva la differenza di valutazione tra l’abilitazione conseguita con il TFA e le altre abilitazioni. Riguardo alla valutazione dell’abilitazione si è evidenziato che è prevista l’attribuzione di punti 0 per chi l’ha con meno di 75/100, mentre si attribuiscono punti 2,5 “qualora non sia indicato il punteggio” !!! ;
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che il punteggio attribuito al servizio è troppo basso e, tra l’altro, in contrasto con l’applicazione della stessa legge 107 che al comma 114 lett. b) prevede tra i “due titoli valutabili in termini di maggior punteggio” proprio “il servizio prestato a tempo determinato”;
In relazione alla possibilità di nomina quale commissario delle commissioni si è chiesta, tra l’altro, la cancellazione :
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dell’esclusione dei componenti delle RSU che non sono strettamente considerabili sindacalisti, ma sono rappresentanti che hanno avuto la fiducia dei colleghi nelle scuole. Si vuol forse cercare di scoraggiare in prospettiva la partecipazione alla vita della scuola del personale tramite rappresentanti da loro eletti ?
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della richiesta del requisito per i docenti di essere stati immessi in ruolo per concorso. Infatti tende a dividere la categoria tra docenti di serie A e di serie B con tutte le ricadute possibili in prospettiva per il problema dell’assegnazione alle scuole dagli ambiti e di meritocrazia nella funzione docente. Non si tiene conto del fatto che per molte classi di concorso non si sono effettuati concorsi per decenni;
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della previsione di possedere anche un terzo requisito tra quelli previsti all’art. 4 – comma 4 che in alcuni casi è giusto fruiscano di un riconoscimento per l’attività svolta, ma non si capisce come possano essere un prerequisito per essere nominato componente di commissione.